immagine di uno scaffale della biblioteca del Museo contenente riviste
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I SERVIZI

Preistoria alpina

Storia della rivista

Nel 1963, con il titolo di Rendiconti della Società di cultura preistorica trentina, nasce la seconda importante testata scientifica del Museo, nell'intento, come si legge nella presentazione del primo numero, di divulgare le numerose ricerche che da alcuni anni avevano dato al Trentino un ruolo centrale nello studio dell'archeologia delle Alpi. Il primo volume raccoglie una serie di conferenze tenute da un gruppo di importanti ricercatori (Broglio, Fogolari, Leonardi, ecc.) presso il Museo tridentino di scienze naturali nella primavera di quello stesso anno, mentre sui volumi successivi vengono ripresentati alcuni interessanti contributi di preistoria locale precedentemente pubblicati su altri periodici trentini non specializzati (per lo più Studi trentini di scienze storiche e Studi trentini di scienze naturali). Nel 1970 è nominato conservatore della sezione di Preistoria del Museo il compianto prof. Bernardino Bagolini: la rivista ne trae nuovi impulsi e con il volume successivo (v. 7 del 1971) cambia il titolo in Preistoria alpina ed inizia a pubblicare solo contributi originali; sul frontespizio compare il nome del Museo Tridentino di Scienze Saturali pur rimanendo formalmente editore la Società di cultura preistorica tridentina. A partire dal volume 29 (1993) infine Preistoria alpina muta la propria veste editoriale e adotta il formato internazionale (A4) allineandosi alle più importanti riviste europee del settore. A quasi quarant'anni dalla sua prima uscita, nel 2001, vengono infine pubblicati gli indici completi della rivista che, oltre a raccogliere 1150 contributi di 350 autori, elencano in dettaglio anche tutti i brevi notiziari regionali ed extraregionali, i quali spesso hanno rappresentato l'unica fonte bibliografica di sporadici ritrovamenti archeologici o di qualche "volante" scavo di recupero.