Come suggerisce l’epiteto specifico, si tratta di una piccola russula alpina che cresce oltre il limite della vegetazione arborea, caratterizzata da una sporata bianco puro (Ia) in contrasto con una cuticola rosso ciliegia, di solito più scura al centro, brillante. Le lamelle sono spaziate a maturità e ingrigenti, come anche il gambo a tempo umido. La carne sottocuticolare è rossa per un breve tratto, ha sapore acre e odore leggermente fruttato.
Cresce nelle praterie e nella microselva alpina in associazione a Salix herbacea, Alchemilla pentaphyllea e Dryas su suolo calcareo, habitat che condivide con Russula pascua (sez. Xerampelinae), che ha però colorazioni opache e variabili, sapore dolce e carne imbrunente. La vera sosia è Russula griseascens la cui distinzione risulta ardua soprattutto nel nord Europa dove le due specie crescono assieme nelle medesime stazioni. Sull’arco alpino quest’ultima predilige coniferete umide ricche di muschi e sfagni, oltre ad avere lamelle meno spaziate ma tipicamente con lieve decorrenza e colorazioni del cappello meno sature.
(testo: Pietro Curcio)