Si tratta di una specie davvero poco comune e ben localizzata, tuttavia segnalata in diverse regioni italiane, dove sembra prediligere boschi misti con presenza di pino silvestre o peccio. La peculiarità di questo taxon risiede nella crescita primaverile, spesso nel medesimo periodo di comparsa di Hygrophorus marzuolus. In ambiente montano non esistono altri Phlegmacium con questa stagionalità e pertanto la determinazione di Cortinarius inexspectatus non dovrebbe comportare difficoltà alcuna. Soffermandoci sulle sole caratteristiche morfologiche, un cortinario somigliante alla specie descritta è senza dubbio Cortinarius napus, distinguibile per l’assenza di residui velari al margine del bulbo e per le spore con profilo a limone. Cortinarius saporatus è un taxon crescente presso latifoglie termofile, possiede un bulbo più largo e appiattito e un cappello ornato da copiosi residui di velo generale sotto forma di placche.
(testo: Federico Calledda)